Mattia nasce agli inizi dei bui anni '80 a Bologna, non frequenta nessun tipo di scuola artistica o corso professionale.
Influenzato irrimediabilmente dai genitori fin da bambino ad un attitudine e anima viaggiatrice, all'età di 24 anni approda nella ridente cittadina di Londra, che lo accoglie a braccia aperte dandogli l'opportunità di lavorare presso innumerevoli tattoo shop anche in zone di dubbia reputazione, aka South London. Seguendo un percorso obbligatorio da autodidatta, Jey coglie ogni opportunità di farsi martoriare da amici, colleghi e alcuni tra i più bravi tatuatori che lavoravano in città, cercando di strappare consigli ed imparare da tutti i tattoo e coverup (coperture) fatti e ricevuti. Fortunato abbastanza da trascorrere alcuni anni nel tenero e caloroso abbraccio della Mother England, Jey sviluppa una netta predilezione per il tatuaggio tribale, nero e giapponese tradizionale, con influenze dai migliori tatuatori, da Ian Flower a Curly, a Eckel e Leo Zulueta.
Presente a varie convention disperse nel globo da Cesenatico all'Essex, toccando Guadalajara fino a Kathmandu, è sempre stato affascinato dalla connessione tribale che il tatuaggio ha con l'essere umano, fino a ricevere su di sé vari hand-tapped tattoo, ovvero tatuaggi senza l'ausilio di macchinetta, dal tebori giapponese al tatau samoano, facendolo perdutamente innamorare del fatto stesso di inserire manualmente inchiostro sotto pelle. Da allora, ogni volta che gli si presenta l'opportunità, questo pazzo esegue tatuaggi a mano, soprattutto in punti particolarmente delicati come dita e viso.
Nel 2014 torna nella nativa e amata Bologna per creare insieme a Matte, compagno di merende, Horror Vacui Tattoo Parlour: un luogo riservato e familiare all'ombra delle Due Torri dove si propone un tipo di tatuaggio personalizzato per un pubblico esclusivo.
Negli ultimi anni Jey si è dedicato a sviluppare i soggetti dei tatuaggi tribali, in particolare tatuaggi polinesiani e samoani, che realizza anche con tecniche handtap ed handpoke.
